io m'indigno perché...

Indignarsi fa bene, anzi è doveroso. Indignarsi e' democratico, pacifista e rivoluzionario al tempo stesso, di quelle rivoluzioni che si fanno col cervello e non con le spranghe, che si fanno con i cortei e le manifestazioni di piazza, con i cittadini che si mobilitano attraverso i social network reclamando la propria centralità nella cosa pubblica.
M'indigno per la corruzione, per la mancanza di senso dello Stato da parte di chi lo Stato lo rappresenta.
M'indigno per l'indifferenza, l'arroganza, il giustizialismo senza giustizia.
M'indigno per l'ingenuità di chi pensa che certe cose succedono solo agli altri, per la miopia di chi si cura solo del suo piccolo, misero orto, ignorando di essere parte di qualcosa di più grande, che si chiama società.
M'indigno per chi delega sempre a terzi perché non è in grado di assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
M'indigno per chi si lamenta senza impegnarsi per il cambiamento.
La domanda, quindi, non è perché m'indigno io... la domanda è: siete ancora capaci di indignarvi, voi?