domenica 17 aprile 2011

Colonne d'Ercole

Tuo padre ed io staremo fermi qui: fisse e inamovibili certezze.
Nessuna tempesta, nessun furore ci scalfirà.
Noi non vacilleremo.
Potremmo aver paura - di sbagliare, di non farcela, di perdere - ma non vacilleremo.
Resteremo saldi e forti, fisse e inamovibili certezze.
E per un po' di tempo ancora, tu penserai che il mondo finisce qui, tra le nostre braccia, e che noi abbiamo la verità in tasca.
Per un po' di tempo ancora tu penserai che la nostra verità e' anche la tua verità, e che il nostro amore e' l'unico amore: che hai, che chiedi, che vuoi.
E poi diventerai grande, e comincerai ad affrontare la vita: tentando, sbagliando, cadendo e tirandoti su... Ti metterai alla prova, ti sperimenterai, e ci metterai in discussione... Ci rifiuterai, ci contesterai... Sara' necessario per diventare Uomo.
E poi ci scavalcherai: diventerai più alto, più forte, più sicuro, e cercherai più amore, il tuo amore, e un'altra verità, la tua verità.
E scoprirai che il mondo non finisce tra le nostre braccia, che noi non siamo il punto di arrivo, e vorrai la tua meta, e quando l'avrai raggiunta capirai che noi eravamo solo il punto di partenza.
Perché noi siamo come colonne d'Ercole: fisse e inamovibili certezze, ma tu devi guardare oltre, pensare a un altro mondo, il tuo mondo, e a un'altra vita, la tua vita, piena di promesse e di sogni da realizzare.
Noi resteremo sempre qui, ma sapremo di aver fatto bene solo quando ci supererai.

A Loredana e Pino, che hanno ispirato questo post, ma soprattutto a Emanuele, che come ogni figlio e' la ragione di tutte le ispirazioni e di tutte le cose.

giovedì 7 aprile 2011

carta igienica

La misura e' colma.
Vivo a Roma, quartiere popoloso.
Da quando e' iniziato l'anno scolastico ho versato circa 30 euro di fondo cassa alla rappresentante di classe perché nella scuola dell'infanzia statale di mio figlio manca tutto: i giocattoli sono vecchi e rotti, noi genitori abbiamo comprato libro di testo, colori, cartoncini, e pagato in anticipo laboratorio teatrale e di inglese; la mensa costa cara e mio figlio torna a casa sempre affamato.
In classe sono 24 bambini, con una maestra dalle 8 alle 12.30 e un'altra dalle 11.30 alle 16.00, il che significa che per tutto il tempo il rapporto insegnante-alunni e' di 1 a 24; c'e' una sola bidella per 4 classi, ovvero 100 bambini circa.
Le maestre tendenzialmente urlano con i bambini, a volte sono scontrose, stufe, io credo anche stanche dei loro miseri stipendi, degli obiettivi mancati e delle ancor più misere prospettive.
Ieri sulla porta dell'aula di mio figlio c'era un cartello che diceva "abbiamo finito la carta scottex e la carta igienica".
Oggi ho portato due rotoli.
La scuola italiana e' letteralmente nella merda, e non c'e' verso di uscirne fuori puliti.