giovedì 7 aprile 2011

carta igienica

La misura e' colma.
Vivo a Roma, quartiere popoloso.
Da quando e' iniziato l'anno scolastico ho versato circa 30 euro di fondo cassa alla rappresentante di classe perché nella scuola dell'infanzia statale di mio figlio manca tutto: i giocattoli sono vecchi e rotti, noi genitori abbiamo comprato libro di testo, colori, cartoncini, e pagato in anticipo laboratorio teatrale e di inglese; la mensa costa cara e mio figlio torna a casa sempre affamato.
In classe sono 24 bambini, con una maestra dalle 8 alle 12.30 e un'altra dalle 11.30 alle 16.00, il che significa che per tutto il tempo il rapporto insegnante-alunni e' di 1 a 24; c'e' una sola bidella per 4 classi, ovvero 100 bambini circa.
Le maestre tendenzialmente urlano con i bambini, a volte sono scontrose, stufe, io credo anche stanche dei loro miseri stipendi, degli obiettivi mancati e delle ancor più misere prospettive.
Ieri sulla porta dell'aula di mio figlio c'era un cartello che diceva "abbiamo finito la carta scottex e la carta igienica".
Oggi ho portato due rotoli.
La scuola italiana e' letteralmente nella merda, e non c'e' verso di uscirne fuori puliti.

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